| Pagina 39 - Cultura e Spettacoli |
| di Nicolò Menniti-Ippolito |
| La voce orizzontale così la sinistra discute il suo futuro |
| Crisi della politica? Ma quando mai. Basta inserire il nome Serracchiani in Google e si scopre che solo nell’ultima settimana 20 mila italiani hanno detto la loro sulla intervista rilasciata a Repubblica, con la ormai famosa gaffe su «voto Franceschini perché è simpatico». Aumentano quelli che non votano, ma aumentano anche quelli che hanno voglia di dire la loro e anche l’editoria se ne è accorta. Lo scaffale politico non è stato mai così pieno. La novità sta però nella prospettiva in cui tutto questo avviene: è morta la verticalità della comunicazione ed è nata la orizzontalità. Scrive il ministro, ma il militante, il curioso, l’avversario si sentono in diritto di replicare da pari a pari, o addirittura rilanciano dettando l’agenda al politico, al giornale, al ministro. E ormai non è più necessario essere Grillo, basta avere idee. Da Selvazzano, per esempio, Giuliano Bastianello, ex assessore del comune, imprenditore, è partito con una piccola crociata sul caso Mills-Berlusconi, lamentando come i giornali abbiano silenziato, sostituendolo con lo scandalo Noemi, il testo della sentenza di condanna dell’avvocato inglese. Ha scritto una petizione perché giornalisti, politici, parlamento si impegnino ad ottenere da Berlusconi 5 risposte chiare ad altrettanti quesiti che la sentenza pone e l’Unità, che l’ha pubblicata, ha raccolto finora su questo testo 2698 firme. Ed ora Bastianello, sempre utilizzando i social network e i blog, si fa promotore di una discussione sul destino del PD, invitando il partito a ripartire dalla questione morale cara a Berlinguer. Un esempio piccolo, ma ce ne sono molti altri. Cambiano le forme della politica, forse più significativamente di quanto cambi la politica. Sempre da Padova viene Paolo Giacon, ingegnere trentenne, consigliere provinciale del PD, esperto in Gestione dell’Innovazione e Project Management, che la sua idea di politica dal basso la attua con un blog, in cui documenta giorno per giorno quello che fa in sede istituzionale, e pubblicando un libro solo sul web. Si intitola Varie ed eventuali. Contro il logorio della politica moderna ed ha la prefazione di Enrico Franceschini. Un libro che racconta anche i dietro le quinte, le diffidenze e le piccole insofferenze per i rituali della politica, pur continuando fermamente a crederci. Paolo Giacon è uno dei nuovi, dei giovani, di quelli di cui si parla in vista del prossimo congresso. Come Giuseppe Civati, che viene da Monza ed è già un po’ più noto, perché è uno dei promotori del gruppo dei «piombini», i giovani del PD che non stanno né con Bersani né con Franceschini. In un libro appena pubblicato da Marsilio, Nostalgia del futuro (pp.123 10 euro), Civati teorizza la fine delle grandi strategie di vertice, la contemporaneità di una politica capace oggi di vivere nei blog, negli scambi continui di idee e progetti, ma anche tra le persone. Il dubbio di tutti è però se tutto questo brulicare di politica produca poi anche voti. |
venerdì 17 luglio 2009
Libri di politica.....
VENERDÌ, 10 LUGLIO 2009
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