Primarie Pd, Giacon: «Per Franceschini propaganda in 8 lingue»
Cinese, arabo, hindi, inglese, spagnolo, francese e portoghese e naturalmente italiano. Sono queste le 8 lingue presenti nel materiale di propaganda e nei volantini distribuiti in Veneto dalla mozione Franceschini con l’invito ai cittadini stranieri con regolare permesso di soggiorno, di recarsi alle urne il 25 ottobre per scegliere il segretario del Partito Democratico.
«Siamo in assoluto il partito più innovativo ed aperto di tutto il panorama politico italiano - afferma Paolo Giacon, consigliere provinciale ed esponente veneto della mozione Franceschini - e cerchiamo di applicare nelle nostre regole interne gli stessi principi che vorremmo vedere applicati anche nello Stato italiano. Gli stranieri che onestamente lavorano nel nostro Paese, operai, commercianti, imprenditori, stanno costruendo qui il futuro delle proprie famiglie, ma contribuiscono anche a costruire il futuro e lo sviluppo del nostro Paese. Hanno tutto il diritto di partecipare alle vita pubblica e sociale delle nostre comunità locali. Il centrodestra sembra si sia completamente dimenticato di uno dei capisaldi del pensiero liberale “no taxation without representation”. Noi vogliamo recuperare questo principio, assieme quello di uguaglianza e di solidarietà, in un contesto di pieno rispetto delle regole della convivenza civile. La strada dell’integrazione e della nuova Italia è lastricata di diritti ma anche di doveri e la politica non può chiudere gli occhi, pensando che l’esercito, le ronde e i vari pacchetti sicurezza siano l’unico strumento per garantire la coesione sociale del Paese. La stessa partecipazione alla vita pubblica è uno strumento di integrazione e di sviluppo sociale fondamentale».
«Ci sono segnali positivi - prosegue il democratico - la xenofobia della Lega è sempre più isolata, persino esponenti autorevoli come Fini o l’ex Ministro dell’Interno Pisanu cominciano a ripetere da qualche settimana quanto i democratici ed il centrosinistra moderato ripetono da anni. Politiche migratorie più efficienti, cittadinanza italiana dopo 5 anni di residenza e lavoro in Italia, cittadinanza italiana ai minori nati in Italia, diritto di voto amministrativo a chi lavora e risiede stabilmente nei comuni Italiani, misure per l’integrazione. Questo il programma responsabile di chi vuole coniugare l’irrinunciabile diritto alla sicurezza con percorsi di integrazione positivi e necessari. Questo il programma del partito democratico, che come ricorda Dario Franceschini, pronto ad accogliere il contributo e l’impegno degli italiani che da generazioni o da secoli risiedono nel nostro Paese e di tutti i nuovi italiani».
«Siamo in assoluto il partito più innovativo ed aperto di tutto il panorama politico italiano - afferma Paolo Giacon, consigliere provinciale ed esponente veneto della mozione Franceschini - e cerchiamo di applicare nelle nostre regole interne gli stessi principi che vorremmo vedere applicati anche nello Stato italiano. Gli stranieri che onestamente lavorano nel nostro Paese, operai, commercianti, imprenditori, stanno costruendo qui il futuro delle proprie famiglie, ma contribuiscono anche a costruire il futuro e lo sviluppo del nostro Paese. Hanno tutto il diritto di partecipare alle vita pubblica e sociale delle nostre comunità locali. Il centrodestra sembra si sia completamente dimenticato di uno dei capisaldi del pensiero liberale “no taxation without representation”. Noi vogliamo recuperare questo principio, assieme quello di uguaglianza e di solidarietà, in un contesto di pieno rispetto delle regole della convivenza civile. La strada dell’integrazione e della nuova Italia è lastricata di diritti ma anche di doveri e la politica non può chiudere gli occhi, pensando che l’esercito, le ronde e i vari pacchetti sicurezza siano l’unico strumento per garantire la coesione sociale del Paese. La stessa partecipazione alla vita pubblica è uno strumento di integrazione e di sviluppo sociale fondamentale».
«Ci sono segnali positivi - prosegue il democratico - la xenofobia della Lega è sempre più isolata, persino esponenti autorevoli come Fini o l’ex Ministro dell’Interno Pisanu cominciano a ripetere da qualche settimana quanto i democratici ed il centrosinistra moderato ripetono da anni. Politiche migratorie più efficienti, cittadinanza italiana dopo 5 anni di residenza e lavoro in Italia, cittadinanza italiana ai minori nati in Italia, diritto di voto amministrativo a chi lavora e risiede stabilmente nei comuni Italiani, misure per l’integrazione. Questo il programma responsabile di chi vuole coniugare l’irrinunciabile diritto alla sicurezza con percorsi di integrazione positivi e necessari. Questo il programma del partito democratico, che come ricorda Dario Franceschini, pronto ad accogliere il contributo e l’impegno degli italiani che da generazioni o da secoli risiedono nel nostro Paese e di tutti i nuovi italiani».
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